di Eduardo De Filippo

con Isa Danieli e Piero Di Iorio

regia di Eduardo De Filippo

produzione Ente Teatro Cronaca

anno di produzione 1983

Bene mio e core mio viene messa in scena da Eduardo De Filippo nella stagione teatrale 1955-’56; la commedia ripropone temi cari ad Eduardo, quelli legati ai conflitti che si sviluppano all’interno della famiglia, in questo caso rappresentata da una coppia di fratello e sorella.

Il titolo è mutuato da un’espressione tipicamente napoletana che lo stesso Eduardo spiegherà in una nota di regia inclusa nel programma di sala. L’espressione sta ad indicare i torti che in maniera inaspettata si subiscono, ad opera di familiari, per motivi di interesse mascherati da affetto disinteressato. Nella presentazione della edizione televisiva della commedia Eduardo aggiunse che «[…] noi vediamo tutti i raggiri, […] tutti i mezzi, tutti i sotterfugi che usano questi familiari per fare i propri interessi. È un gioco, una girandola. È una commedia abbastanza cattivella».

In un volantino fatto girare fra il pubblico della prima milanese del 13 dicembre 1955, Eduardo spiega il significato del titolo della commedia:

«Bene mio e core mio” è l’espressione abituale con la quale la gente del mio paese diagnostica e sintetizza ironicamente il tiro mancino che di sovente viene praticato ai suoi danni da una insospettabile persona di famiglia [la quale] riesce altresì a far risultare lo spirito di sacrificio che determinò il suo gesto, nonché la colpa totale e l’intera responsabilità delle conseguenze che ne deriveranno a carico del congiunto danneggiato.»

Protagonisti della commedia sono due fratelli che vivono insieme nella casa dei genitori ormai defunti: Lorenzo, restauratore e Chiarina, nubile quarantenne timorata di Dio. L’azione ha inizio quando l’uomo vuole ristrutturare la casa. Chiarina, che ne ha fatto un monumento ai genitori, reagisce con un comportamento tale che induce il fratello a partire per un viaggio di lavoro negli Stati Uniti. Al suo ritorno Lorenzo trova una situazione familiare capovolta: Chiarina è incinta ed ha intenzione di sposare il padre del bambino, Filuccio, giovane fruttivendolo. La nuova coppia chiede in regalo a Lorenzo quattro stanze e un magazzino da lui acquistati precedentemente. Presto Lorenzo si rende conto che i due sono mossi da avidità, e riesce a capovolgere di nuovo la situazione. Infatti, scopre che Filuccio ha intestato le stanze e il magazzino alla ricca matrigna che egli manovrava approfittando del suo carattere mite e superstizioso. Conosciutala se ne innamora e sposandola ritorna in possesso di ciò che era già suo. [estratto da qui]

Il debutto avvenne al Teatro Eliseo di Roma l’11 novembre 1955.

La commedia viene ripresa nel 1983: Eduardo ne cura la regia per la compagnia di Isa Danieli, apportando in quella occasione delle modifiche, soprattutto nel finale, in cui svela in maniera più evidente il carattere opportunista di Filuccio. La produzione è dell’Ente Teatro Cronaca.

Isa Danieli in un’intervista racconta così lo spettacolo:

Quando poi mi ha dato la sua commedia Bene mio, core mio, che abbiamo provato all’Ateneo per tanto tempo, mi ha dato una grande soddisfazione e poi mi ha fatto un grandissimo regalo, perché poi lo spettacolo è andato molto bene. Peccato che non ce l’ho qui quella fotografia con lui che è venuto al Teatro Sala Umberto, dopo lo spettacolo ai ringraziamenti. Venne il penultimo giorno a vedere lo spettacolo e trovò il teatro pieno così, non mi disse brava ma semplicemente: “Ti devo fare i complimenti per come sei stata capace di portare avanti questo testo così come io te l’ho dato”. E questa per me è stata proprio una grande soddisfazione. Abbiamo una fotografia in cui io mi sono abbassata verso di lui dal palcoscenico e ci siamo dati quasi un bacio in bocca, quelle cose che succedono quando bisogna baciarsi! E quella è una cosa che io porto nel mio cuore, molto tenera. Quindi voglio dire che il mio rapporto con Eduardo è stato quello tra un’allieva e un maestro, ma anche un rapporto da persona a persona e questo è stato molto importante.