Fisica/Mente

uno spettacolo di Luciano Melchionna
testo di Luciano Melchionna e Betta Cianchini
con Martina Galletta
costumi Milla
musiche a cura di Riccardo Regoli
si ringrazia per la preziosa consulenza Roberto Valori, Presidente Nuoto Parolimpico Italiano e Arturo Mariani, scrittore e atleta con una gamba
un ringraziamento speciale a Imma Cerasuolo
produzione Ente Teatro Cronaca
in collaborazione con SportOpera nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia 2019

Salerno, Teatro delle Arti
10 novembre 2023, ore 21.00
Biglietti: intero 20€, ridotto 15€
Prenotazioni: tel. 089 22 18 07 tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.30 (tranne il lunedì)

12 giugno 2019 – Napoli Teatro Festival Italia, sezione SportOpera

La prima edizione dello spettacolo è con Maria Bolignano e le installazioni di Michele Iodice

Il nuovo spettacolo di Luciano Melchionna, un intenso monologo interpretato da Martina Galletta, dedicato alle campionesse e ai campioni “diversamente normali”.

Note di regia

E poi c’è l’errore che non trova responsabilità individuale: errore del fato, errore della natura.
Ma si tratta davvero di un errore? O c’è un disegno segreto, secondo il quale chi può, chi è già all’altezza, deve motivare gli altri, con il proprio esempio, a tirare avanti sorridendo, determinati a segnare il goal della loro vita, a vincere le proprie gare/battaglie?
Un danno o un dono? Fa rabbia anche solo pensare di dover subire una menomazione, la disabilità e l’handicap, per poter capire cosa sia la vita e cosa ci si stia dentro a fare. Con gioia e slanci impensabili. Forse fa più rabbia a chi non lo vive perché spesso, a quanto pare, chi ci si trova scopre, invece, che siamo macchine perfette, a prescindere, piene di risorse inaspettate, in grado di fare mille cose che non sapevamo, anche e soprattutto dopo una dolorosa “sottrazione”.
‘Abbiamo davanti un bicchiere pieno e non beviamo, distratti dall’idea di una vita eterna.’

Una campionessa. Un fulmine a ciel sereno. Un nipote “diversamente normale”, fortunato.
Fortunati entrambi, zia e nipote. Fortunato sicuramente chi li incontrerà sul cammino.
L’assenza ha un peso che può far sprofondare o volare.
E noi esseri umani solo così, forse, sappiamo scegliere la seconda e ‘fiorire’ in volo.
Chapeau.

Un monologo che consola, restituisce speranza, trasmette voglia di vivere, traccia la via.

Luciano Melchionna

È così che succede, a ciel sereno.
Un fulmine.

Ho fatto un’altra vita.
Ho corso un’altra corsa.
Ho pianto per una sconfitta immeritata e poco costruttiva ma ho costruito senza lasciarmi affogare, ho costruito una donna come ce ne sono poche:
io so nuotare, mi sono detta, io non affondo.
E l’ho pensato quando ero già sul fondo.
In apnea.

Non è mai troppo tardi.

Oggi so chi sono.
Oggi conosco le mie vittorie, quelle vere.
Io sono ancora una campionessa.
‘La’ campionessa, io.

Ho vinto la morte, quella annunciata in cronaca.
Ho vinto la depressione, quella conseguenza imprescindibile:
non mi avrai, mi sono detta, e ce l’ho fatta!

Dove non arriva il corpo arriva la mente…
(sorride) mens sana anche in corpore insano.

Ho vinto ancora.
Senza soldi senza gambe senza gloria:
ho vinto per me stessa io, prima di tutto.
Ho vinto una vita senza lacrime nelle quali affogare,
una vita come le altre, con impedimenti diversi,
presenti troppo presto e irreversibili sì…
ma una vita.

E io so che cos’è. Oggi.
Una vita.
Io so che cos’è, la vita.

Luciano Melchionna