Il nostro amico
MICO

Un incontro con il mondo dello spettacolo
per ricordare Mico Galdieri a 10 anni dalla scomparsa

Venerdì 16 dicembre 2022 ore 17.00
Teatro Sannazaro, Napoli

A dieci anni dalla scomparsa di Mico Galdieri, il 15 dicembre del 2012, l’Ente Teatro Cronaca, struttura di produzione e distribuzione teatrale, da lui fondata – nel 1959 – e diretta per decenni, lo ricorda a Napoli promuovendo l’incontro pubblico Il nostro amico Mico.

Al poliedrico impresario, amatissimo per il suo carattere gioviale e stimatissimo per l’acuta lungimiranza dimostrata nel saper individuare e, ancor più, sostenere talenti ancora inespressi della scena teatrale e musicale, napoletana e nazionale, vogliamo dedicare una celebrazione laica venerdì 16 dicembre alle ore 17.00 al Teatro Sannazaro di via Chiaia, nella città dove nacque nel 1933.

Tanti artisti, compagni sodali di centinaia di avventure sulle scene e dietro le quinte dei teatri di tutto il mondo, si uniranno in questa occasione agli organizzatori nel sentito ricordo di questo grande protagonista della scena teatrale e culturale italiana.

Mico Galdieri fu uno degli operatori teatrali più attivi a Napoli tra gli anni Cinquanta e il primo decennio del 2000.

Attento ad ogni formazione giovane che cercasse di farsi strada a Napoli, amico di tutto il teatro che occupava gli spazi del teatro con la messa in scena di classici e nuove commedie. Produttore attento e pronto ad appoggiare nuove avventure teatrali, fu collaboratore di Eduardo De Filippo nell’avventura della Scarpettiana. Vicino a formazioni e spazi di punta della “ricerca teatrale”, aiutò la nascita di formazioni come il Teatro Esse ed il Teatro Orione.

Creò l’Ente Teatro Cronaca, la più antica compagnia privata italiana, con cui patrocinò e produsse iniziative, festival e spettacoli di grande importanza nazionale, dando spazio a giovani talenti e riconoscendo la qualità del lavoro di tantissimi autori, registi, attrici ed attori napoletani. Legò il suo nome di produttore ai grandi spettacoli firmati da Roberto De Simone, come la Gatta Cenerentola, La Festa di Piedigrotta, L’opera buffa del Giovedì Santo.

Creò e diresse iniziative d’avanguardia come il Festival di Casertavecchia, il Festival dell’Opera Buffa, inventò e diresse il Consorzio Teatrale Campano, e fu Presidente dell’Ente Teatrale Italiano, il più importante organismo di distribuzione teatrale in Italia nella seconda metà del novecento

Il ricordo di Geppi Liguoro

10 anni senza Mico in questa città che non ha fornito tante occasioni per ricordarlo. Con la “sua” Ente Teatro Cronaca abbiamo voluto organizzare un momento collettivo di ricordo per omaggiare un grandissimo uomo di teatro che ha fatto la storia del Teatro Napoletano e che ricordiamo con tanto affetto e nostalgia.
Ho conosciuto Mico Galdieri quando ero ragazzo, avevo poco più di vent’anni e lavoravo con Alfredo e Melina Balsamo. All’epoca gli incontri tra Alfredo Balsamo e Mico Galdieri erano molto frequenti e mi capitava spesso di incrociare Mico. Ero affascinato da quell’uomo così signorile, così sapiente, anche così austero, lo osservavo quando capitava a teatro per salutare i suoi attori nei camerini, era affettuoso con loro e anche gli attori lo erano con lui. Una sera dissi a un’attrice: “ma ieri hai detto peste e corna di Mico e stasera te lo sei abbracciato e baciato?” “Nooo”, rispose lei, “ieri sera stavo incazzata ma io a Mico o’ voglio troppo bene”.
Ed era così, notavo che era sempre così, nonostante qualche disaccordo, qualche contrarietà, tutti lo amavano davvero, tutti avevano una immensa stima di lui.
Oggi mi tocca stare seduto alla sua scrivania e cercare di ripetere i suoi successi ma è praticamente impossibile, i tempi sono cambiati e la sua cultura e la sua grande competenza di Impresario Teatrale (come si diceva una volta) sono qualità incomparabili.

Il ricordo di Giulio Baffi

Io credo che non c’è stato in questa città un altro come Mico Galdieri. Tanto attento e convinto di dover lavorare nel, per, con il teatro napoletano. E chi nel teatro di questa città abbia mai dato tanta assidua fiducia ed attenzione a talenti in crescita, gruppi da scoprire, scrittori a cui offrire occasioni, operai del teatro a cui dare lavoro.

Davvero credo sia stato un eccezionale “testimonial” come si dice oggi, o “talent”, o anche, e più semplicemente, osservatore, fiancheggiatore, amico a proteggere la fragilità di questo sistema e mondo di sognatori ed illusi venditori di parole e invenzioni. Il teatro per Mico era presenza unica e costante, universo degno di attenzione in tutti i suoi momenti, aria da respirare ed impegno a cui dedicarsi.

Questo è stata, io credo, la sua vita ed il suo lavoro, senza chiedere mai nulla in cambio. Instancabile, conscio di correre sempre il rischio dell’errore, ma convinto sempre dell’opportunità di correrlo ed anche id compierlo. Ostinato nell’andare avanti sempre e comunque in nome di un impegno preso chissà quando, forse negli anni giovani del sogno eduardiano o forse anche prima.

Non importa scoprire l’origine di questo suo impegno, ma di affermarlo certamente si, perché molti devono a lui i passi compiuti poi avanti nel tempo, e di ringraziarlo.

L’incontro è a ingresso libero