’Na Santarella

di Eduardo Scarpetta

adattamento e regia Claudio Di Palma

con Massimo De Matteo
e con Giovanni Allocca, Chiara Baffi, Marika De Chiara, Angela De Matteo, Carlo Di Maro, Luciano Giugliano, Valentina Martiniello, Peppe Miale, Sabrina Nastri, Federico Siano

scene Luigi Ferrigno
costumi Annamaria Morelli
musiche Paolo Coletta
aiuto regia Manuel Di Martino

produzione
Ente Teatro Cronaca
Sgat Napoli | Teatro Augusteo

Napoli
2/11 febbraio 2024, Teatro Augusteo | acquista il biglietto

in distribuzione per la stagione 2024/2025

Debutto: 2 febbraio 2024, Teatro Augusteo, Napoli

Dopo il successo de Il medico dei pazzi, Claudio Di Palma e Massimo De Matteo si misurano ancora una volta con la comicità senza tempo di Eduardo Scarpetta. In ‘Na santarella, protagonista è una donna – interpretata da Angela De Matteo – che è “angelo e diavula”, timida e timorata di Dio, ma anche intimamente estrosa e ribelle. Le sue pulsioni latenti diventano l’occasione per svelare dissonanze interiori e contraddizioni che animano tutti i personaggi dell’opera, rivelandosi assai più diffuse di quanto si pensi.

Note di regia

La Santarella?! Che angelo di figlia!
Ma pure
Chesta nun è na femmena, è na diavula.

Due pronunciamenti testuali così contrastanti sulle virtù e i vizi di un’unica persona ci dicono, fra le altre cose, che Scarpetta ha inteso eleggere questa sua Santarella a simbolo di un emblematico dualismo comportamentale. Una donna dalla doppia personalità, insomma: timida e timorata di Dio, ma anche, intimamente, estrosa, ribelle e volitiva. Ma le pulsioni latenti di questa femmena, che è “angelo e diavula”, per Scarpetta sono anche l’occasione per svelare bipolarismi caratteriali assai più diffusi.

In questo senso, emblema e cardine di infingimenti e contraddizioni varie, è, naturalmente e soprattutto, il Felice “di turno”, per l’occasione in abiti di musicista compositore. Intorno ai due, l’autore costruisce una rete di umanissimi, ancorché anomali, figuri tutti alle prese con dissonanze interiori mal risolte, con vizi, ipocrisie ed ambizioni nascoste a malapena. Tutti con indosso vesti di convenienza che mistificano le identità e tutti, allo stesso tempo, capaci di trovare soluzioni alle proprie nevrosi negli stessi equivoci prodotti. Per questo non nasce dramma. Mai. Neppure di fronte a spiazzanti fratture psichiche. No, nessun dramma. Il teatro di Scarpetta, implicitamente sensibile agli sdoppiamenti che il Novecento insinuerà anche negli uomini semplici, si occupa piuttosto proprio del ribaltamento categorico del dramma, ossia, la comicità. In questo senso la costruzione è perfetta e, nella nostra lettura, trova collocazione più opportuna proprio nel teatro. Il teatro inteso come spazio dell’azione in cui i desideri, le vanità o certe perniciosità umorali, possono immaginare plausibili e creative realizzazioni o terapeutiche risolutive elaborazioni.

Nella nostra scena, dunque, c’è solo il teatro, che sia quello da parrocchia o quello più ufficiale addirittura d’opera. Il teatro, solo: nudo e solenne. Un teatro che, anche fra le quinte, riservi sorprese esilaranti, sappia nascondere o rivelare trucchi ed ambiguità, possa concedere epiloghi inattesi. Un teatro, inoltre, che ripari le ipocrisie e i disturbi dissociativi dei suoi protagonisti nell’irresistibile e cinica drammaturgia che Scarpetta tipizza con impareggiabile e consapevole ironia.

Claudio Di Palma

Personaggi e interpreti (in ordine di entrata)

Biase, tuttofare del Convento delle Rondinelle | Luciano Giugliano
Suor Teresina/Amalia
| Valentina Martiniello
Suor Clementina/Elvira | Sabrina Nastri
Don Felice
, musicista del Convento delle Rondinelle | Massimo De Matteo
Donna Rachele
, superiora del Convento delle Rondinelle | Chiara Baffi
Angelo Cannone
, maggiore, fratello di Donna Rachele | Giovanni Allocca
Nannina Fiorelli
, educanda detta “La Santarella” | Angela De Matteo
Eugenio Porretti
, conte | Peppe Miale
Nicola
, impresario | Federico Siano
Cesira Perelli
, prima donna d’operetta | Marika De Chiara
Celestino Sparice
, giovane nobile | Carlo Di Maro

Rassegna Stampa

Il Mattino, 7 febbraio 2024
Recensione di Fabrizio Coscia
Di Palma riesce a trovare un efficace equilibrio tra tradizione e modernità, proponendoci uno Scarpetta farsesco, dal ritmo serrato, ma allo stesso tempo non ignaro delle dinamiche sociali e perfino esistenziali di una Napoli e un’Italia che già avvertivano le prime crepe di una illusoria «belle époque».
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Corriere del Mezzogiorno, 11 febbraio 2024
Recensione di Stefano De Stefano
Il regista punta molto sulla sospensione dell’azione in campo neutro tra naturalismo e simbolismo, in cui a tratti fa capolino una sorta di colorato espressionismo partenopeo. Che speriamo Di Palma possa presto riproporre in una terza prova di conferma, che riparta dalle scene essenziali di Luigi Ferrigno e dai costumi rielaborati di Annamaria Morelli. Infine ritmi e tonalità giuste per tutta la compagnia, nel rileggere la vicenda della doppia personalità della protagonista (fanciulla e «diavula»), con in testa i fratelli Massimo e Angela De Matteo, lei molto brava anche nelle parti cantate composte in stile Weill da Paolo Coletta.
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Il Roma, 5 febbraio 2024
Recensione di Giuseppe Giorgio
Tratta da Scarpetta dall’operetta di Henri Meilhac e Albert Millaud “Mam’zelle Nitouche”, ed ora nelle mani di Di Palma che si affida pure alle scene di Luigi Ferrigno, i costumi di Annamaria Morelli e le musiche di Paolo Coletta, il lavoro dallo stampo “psicologico” rappresenta nel nome di un Teatro “antico” ma dal cuore moderno, quel bisogno scarpettiano di mettere in luce le ipocrisie umane e gli immutabili tic della società coprendo tutto con un delicato velo di innocente e disarmante comicità.
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MyDreams.it, 8 febbario 2024
Recensione di Davide D’Antonio
Chi pensa si tratti di un teatro e una comicità obsoleti dovrà ricredersi, perché qui si ride e si ride molto. Merito dell’adattamento e della regia di Claudio Di Palma, che conosce bene i meccanismi della comicità e ripropone – in versione aggiornata – tutto il suo campionario di lazzi, tic, tormentoni ed equivoci. Per raggiungere questi ottimi risultati si affida al grande Massimo De Matteo, che conferisce poliedricità di carattere al suo Felice Sciosciammocca e i cui lazzi verbali sono da incorniciare, e all’esuberante Santarella di Angela De Matteo, dalla voce potente e la simpatia straripante.
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NapoliToday, 5 febbraio 2024
Recensioni e videointerviste di Antonio Fiorenzano
‘Na Santarella è una femminista ante litteram, anche questo rende l’opera che ha consacrato definitivamente Eduardo Scarpetta sempre fresca in cui non è complicato trovare appigli moderni rispetto ad altri classici scarpettiani.
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Il Corriere del Teatro, 3 febbraio 2024
Recensione di Francesco Gaudiosi
‘Na santarella è un testo senza tempo, e questa regia di Di Palma lo dimostra a pieno titolo. È la manifestazione di un teatro napoletano che ha assistito, a cavallo tra l’ottocento e il novecento, a una produzione teatrale “vulcanica”, grazie alla capacità di coniugare, di volta in volta, le vicende della maschera di Felice Sciosciammocca in nuove e più intricate storie, sempre irresistibilmente comiche e in grado di rivelare vizi e virtù della napoletanità attraverso il linguaggio teatrale.
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CinqueW, 4 febbraio 2024
Recensione di Anita Laudando
Massimo De Matteo è il nostro attuale Felice Sciosciammocca, che letteralmente significa “soffia in bocca”, a bocca aperta, una maschera che l’interprete riprende nel suo senso originario di persona oltre che di personaggio, e in questo tutto il cast è ben diretto da un Di Palma che restituisce uno spettacolo brillante e attuale pur senza snaturarlo.
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Positano News, 5 febbraio 2024
Recensione di Dora Chiariello
Un grande debutto a Napoli, con la commedia di Scarpetta ottimamente riproposta sulle scene da Massimo De Matteo per l’adattamento e la regia di Claudio Di Palma. Una commedia del 1889 che portò a Scarpetta un grandissimo successo di pubblico tanto che con i proventi fece costruire una villa al Vomero che chiamò La santarella, nell’attuale via Luisa Sanfelice, strada che i vomeresi chiamano ancora la Santarella. […] Un teatro di grande impatto, immediato, tra gag ed equivoci, in un crescendo senza controllo.
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Repubblica.it, 3 febbraio 2024
Applausi a scena aperta per i tre protagonisti Massimo De Matteo, Angela De Matteo e Chiara Baffi, rispettivamente Don Felice maestro di musica del Convento delle Rondinelle in cui è ospitata Nannina detta Santarella, e la superiora del convento Donna Rachele.
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Centro Studi sul Teatro Napoletano, Meridionale ed Europeo, 9 febbraio 2024
Recensione di Simone Sormani
È una messa in scena dinamicissima, travolgente e moderna quella di ʼNa Santarella, diretta da Claudio Di Palma, che ha debuttato il 2 febbraio al Teatro Augusteo di Napoli. Ancora un testo di Eduardo Scarpetta per Di Palma, dopo il successo della scorsa stagione de Il medico dei pazzi, grazie anche all’impegno dei produttori Ente Teatro Cronaca, Sgat Napoli e Teatro Augusteo che permettono di tenere acceso un faro sulla tradizione artistica partenopea.
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Notizie Teatrali, 9 febbraio 2024
Recensione di Angela Matassa
Il regista preme il piede sull’aspetto farsesco del testo, facendo riferimento più a Eduardo De Filippo, che aveva aggiunto alcuni personaggi piuttosto macchiettistici, per rappresentare l’ambiguità di un’epoca e di una donna che, volendo, si possono estendere alla società di ogni tempo.
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Canale 21, 3 febbraio 2024
Servizio con video interviste
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Su il sipario – Tele A, 12 febbraio 2024
Servizio con video interviste
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La Repubblica Napoli, 2 febbraio 2024
Intervista a Claudio Di Palma di Antonio Tricomi
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Il Mattino, 2 febbraio 2024
Intervista a Claudio Di Palma di Luciano Giannini
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foto di scena Anna Abet