di Luigi Pirandello

con Mariano Rigillo, Annateresa Rossini, Irma Ciaramella, Ruben Rigillo, Lombardo Fornara, Sergio Solli, Alfonso Liguori, Fabrizio Spedele, Antonio Izzo, Annibale Pavone, Roberto Cito

regia di Mariano Rigillo

scene Paolo Petti

costumi Maria Rosaria Donadio

luci Domenico Maggiotti

produzione Ente Teatro Cronaca e Ente Teatro di Messina

anno di produzione 1995

In una villa solitaria vive un uomo che crede di essere l’imperatore Enrico IV. Questa sua pazzia era cominciata il giorno in cui, cadendo da cavallo, aveva battuto violentemente la testa. Parenti e amici, per assecondarlo, hanno allestito la villa come la reggia del sovrano. Ma alcuni di loro, tra cui una donna amata dal presunto pazzo prima della caduta e la figlia di lei, decidono di inscenare una farsa per tentare di scuoterlo dalla sua follia.

“La prima cosa di cui ho fatto a meno è stato proprio il gioco del “teatro nel teatro”. Non ho ritenuto opportuno insistere su questo tema, in una storia con diversi punti oscuri ed enigmatici. Il rinsavimento di Enrico IV è per me il rinsavimento di un uomo innamorato. Vi ho visto riaffiorare le tracce di un amore inconfessato, ai cui tormenti bisogna far risalire il rapporto fra cuore e cervello che, a causa dei suoi squilibri, hanno minato il corpo. E un filo sottilissimo che cova nei meandri della tragedia e che Pirandello evidenzia con il gran gioco dialettico che gli e’ proprio. Una chiave di lettura fuori dalle tradizioni. Per il mio Enrico, personaggio per il quale credo di avere ormai l’età giusta, penso più alla sofferenza dell’uomo, che all’amore”. Mariano Rigillo (dal CorSera)