Letteratura e salti mortali
da Raffaele La Capria
interpretato e diretto da Claudio Di Palma
scene Luigi Ferrigno
musiche Paolo Vivaldi
assistente alla regia Manuel Di Martino
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
in collaborazione con Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
Un omaggio delicato e pieno d’amore al grande scrittore napoletano Raffaele La Capria. Prendendo spunto dall’affascinante parallelismo – a lui molto caro – tra lo stile dei tuffatori e lo stile degli scrittori, Claudio Di Palma costruisce un monologo in cui le riflessioni di La Capria risuonano potenti tra critiche spietate, dialoghi immaginari, ricordi di belle giornate napoletane trascorse tra tuffi, pesca e libri.
Lo spettacolo
Quando si pensa all’opera di La Capria risulta immediato il riferimento a quei suoi tuffi nel golfo di Napoli che sapevano restituire in scrittura il suggestivo vitalismo della pesca sottomarina. Altrettanto spontaneo diventa il rimando alle conseguenti tavolate familiari in cui simbolicamente il “pescato“, trafitto e cucinato, sembrava alludere ad un’ altra (e forse ultima) stagione della vita. In Letteratura e salti mortali, racconto teatrale liberamente ispirato all’omonima raccolta, sia il tuffo che il convito sono ancora elementi significativi della drammaturgia. Il tuffo però non ha come naturale destinazione il mare ed i commensali, raccolti intorno ad una lunga tavola, non hanno i profili precisi della borghesia partenopea di metà novecento. Il tuffo è piuttosto quello che, articolandosi in volute “mortali”, si dirige rapido in piscina ed i convenuti al surreale cenacolo assumono forma e senso soltanto nelle riflessioni dell’unica figura che fra loro si muove e parla. Uno scrittore, ma più propriamente un tuffatore, che per loro argomenta sulla letteratura, sui nuovi barbari, sulle scienze umane e disumane. Kafka seduto al fianco di una terrorista degli anni di piombo, Joyce dirimpettaio di Montale, Camus accanto a Klaus Dibiasi e ancora Lopachin o Petronio sono convitati immaginari, ma ugualmente incisivi nelle loro indirette provocazioni. Le parole ed il pensiero sembrano concentrarsi sulla letteratura. In realtà l’uomo ricerca e dimostra analogie tra la scrittura e lo svolgimento di un tuffo: “Senza sforzo apparente, senza ricerca dell’effetto, in souplesse…” ed il pensiero si rivolge alla levità semplice e solenne di un tuffo particolare, sognato e mai eseguito: “il rovesciato teso“: un calcio alla luna in cui il corpo raggiunge una sospensione ferma ed innaturale per poi precipitare nel budello azzurro della piscina. Allora, in quel momento, il “maitre à penser“ diventa improvvisamente Ciccio Ferraris tuffatore del circolo nautico Posillipo ventiduesimo alle Olimpiadi di Berlino del ‘36 e la tavola imbandita si trasfigura in una piattaforma aerea dalla quale lanciarsi in volo per avvertire il brivido della Hybris.
Claudio Di Palma
foto Salvatore Pastore | Ag Cubo | Campania Teatro Festival