Mamma compie 70 anni

dedicato a Federico Garcia Lorca, a 80 anni dalla morte

con Andrea de Goyzueta e Fabio Rossi

drammaturgia e regia Alessandra Asuni

scene e costumi Davide Lucchesi
musiche Antonello Murgia e Raffaele Natale
suoni ed effetti Raffaele Natale
maschere Selvaggia Filippini

produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
in collaborazione con Tourbillon Teatro, l’Asilo exasilofilangieri.it

Tournée 2016
25-28 febbraio, Galleria Toledo, Napoli

il dramma

Due uomini, Manuel e Luis sono intenti a scavare. 1970, due fratelli, due operai di una fabbrica di Madrid, tornano nella loro città natale, Granada, per riabbracciare la madre alla vigilia del suo settantesimo compleanno. Per regalare a lei e a loro stessi la fine di un tormento che li imprigiona ormai da troppo tempo, decidono di riesumare il  corpo del padre, brutalmente ucciso dai franchisti e gettato in una fossa comune tra il 17 e il 18 Agosto del 1936 nei pressi di Viznar. In quella stessa notte e nella stessa fossa comune venne ucciso e gettato il corpo del poeta Federico Garçia Lorca. i personaggi di Manuel e Luis sono di pura invenzione, i riferimenti ai fatti sono realmente accaduti. I due fratelli sono il tramite con cui si dà vita a un passato, e nello stesso tempo sono espressione della nostra contemporaneità. La madre che li ha generati è la Spagna del dopoguerra franchista che si impone prepotentemente nella nostra attualità e che, a 70 anni dall’instaurazione del regime, decide di scavare nel suo passato e di riappropriarsi dei suoi figli. Il mondo operaio è il contesto sociale in cui agiscono perché, da sempre, il più sensibile e attivo ai cambiamenti e alle degenerazioni della società. Il poeta universale, massacrato perché omosessuale, dissidente e artista, è il veicolo attraverso il quale il teatro può raccontare il “sentimento del (nostro) tempo”. “Mamma compie 70 anni” è un tributo alla memoria storica e alla passione del poeta Federico Garçia Lorca.

condizioni esterne

Federico Garçia Lorca scomparve nella notte tra il 17 e il 18 agosto 1936, a 38 anni. Venne fucilato e gettato in una fossa comune dalla polizia franchista perchè omosessuale, simpatizzante della sinistra repubblicana, e “artista del popolo”. Non esistono prove inconfutabili sull’esatta ubicazione dei resti dello scrittore.
“La tomba ufficiale” sembra trovarsi nel Parco Federico Garcia Lorca di Alfacar in provincia di Granada. E qui, secondo la ricostruzione dello storico e biografo Ian Gibson, giacciono i resti di almeno altre tre persone uccise con Lorca: i toreri anarchici Juan Arcolla e Francisco Galadì e il maestro repubblicano Dioscoro Galindo. Qualcuno sostiene che non lontano si trovino un’infinità di altri corpi anonimi.
La vicenda è controversa. Tanto che decine di intellettuali e ricercatori di tutto il mondo vi hanno dedicato anni di lavoro. Alcuni una vita intera. Un’esecuzione feroce, con modi tutt’ora ancora oscuri, a più di 70 anni di distanza. Una vittima celeberrima, geniale e appassionata. Il mistero sul luogo di sepoltura del cadavere. L’opposizione dei familiari nei confronti di chi vuole scavare in un passato scomodo.
È complicato rivangare in un passato doloroso come quello della Spagna moderna. L’ultima nazione europea ad uscire dal fascismo aveva deciso di coprire con un velo – la legge dell’Amnistia del 1977 – il ricordo di una guerra fratricida vinta nel 1939 dal generale Francisco Franco. Solo nel 2005, dopo 70 anni, con l’approvazione della Legge della Memoria, il governo spagnolo ha disposto che tutte le fosse comuni in cui furono sepolti una cifra inestimabile di uomini uccisi dal 1936 al 1975 durante il regime franchista, fossero riaperte e i morti consegnati alle famiglie. Ma lo scontro con chi vuole dimenticare è ad oggi ancora molto forte.

foto di scena

promo

debutto: luglio 2010, Napoli Teatro Festival, Fringe, produzione Tourbillon Teatro