Lello Arena
Miseria e nobiltà
di Eduardo Scarpetta
adattamento a cura di Lello Arena e Luciano Melchionna
con Maria Bolignano, Giorgia Trasselli, Raffaele Ausiello, Angelica Bifano, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Alfonso Dolgetta, Sara Esposito, Carla Ferraro, Luciano Giugliano, Irene Grasso, Fabio Rossi
ideazione scenica Luciano Melchionna
scene Roberto Crea
costumi Milla
musiche Stag
assistente alla regia Ciro Pauciullo
regia Luciano Melchionna
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
La più celebre delle commedie del grande Scarpetta ritorna in scena firmata da Luciano Melchionna che l’affida ai tempi comici di Lello Arena e dei suoi compagni. Un irresistibile meccanismo che supera gli anni proponendoci ancora nuove imperdibili invenzioni.
Lo spettacolo
La più celebre e divertente commedia di Eduardo Scarpetta nell’audace allestimento diretto da Luciano Melchionna con uno straordinario Lello Arena nei panni di Felice Sciosciammocca.
Gran ciambellano della sperimentazione artistica contemporanea, Luciano Melchionna accetta la sfida di mettere in scena una commedia di tradizione che occupa un posto importante nell’immaginario collettivo e, nel decennale di Dignità Autonome di Prostituzione, punta di diamante della sua produzione artistica che mette a repentaglio i canoni dell’arte teatrale, ha accolto la commedia di Scarpetta con la sua storia, il suo vissuto, i suoi miti, il suo immaginario e ne ha tirato fuori un inaspettato trattato apocalittico del nuovo millennio.
A partire dalla trama della commedia, riconoscibile nei suoi cardini e personaggi principali, a partire dal rispetto per il tono della commedia che, pur trattando temi sociali importanti, non manca di creare momenti di irresistibile divertimento, il Miseria e Nobiltà di Luciano Melchionna costruisce un percorso visivo ed emozionale originale, in cui le risate lasciano scaturire profonde emozioni.
Note di regia
Miseria e nobiltà. Miseria o nobiltà? Una cosa è certa, l’una non esisterebbe senza l’altra, così come il palazzo signorile, affrescato e assolato, non starebbe in piedi senza le sue fondamenta buie, umide e scrostate. Un perfetto ecosistema: senza un solo elemento, crolla l’intera ‘architettura’.
In uno scantinato/discarica, mai finito e mai decorato, dove si nascondono istinti e rifiuti, tra le ceneri della miseria proliferano e lottano per la sopravvivenza ‘ratti’ che presto, travestiti da ‘cani o gatti’, sgomiteranno per salire alla luce del sole. Sono personaggi che trascinano i propri corpi come fantasmi affamati di cibo e di vita. ‘Ombre si dice siano, queste maschere, ombre potenti’ in bilico tra la miseria del presente e la nobiltà della tradizione, intesa come monito di qualità e giusto equilibrio. In un pianeta dove i ricchi sono sempre più ricchi, grazie ai poveri che sono sempre più poveri, non ci resta che… ridere. E qui Lello Arena giunge perfetto erede di quella maschera tra le maschere che appartenne a Eduardo e ai suoi epigoni. Ancora oggi, tra commedia dell’arte e tragicomica attualità, i personaggi di Scarpetta, privi di approfondimento psicologico, vivono e scatenano il buonumore e le mille possibili riflessioni che l’affresco satirico di un’intera umanità può suggerire.
Un’opera comica, dunque, per anime compatibili con la risata, in attesa del miracolo. ‘E cos’è il teatro se non il luogo dove il miracolo può manifestarsi?’ Tutto vive di nuovo e chissà che il sogno presto diventi realtà. Intanto, signore e signori, godiamoci le gesta goffe ed esilaranti di chi inciampa tra ‘miseria e…miseria’.
Luciano Melchionna
foto Tommaso Le Pera e Federica Di Benedetto