una commedia scritta e diretta da
Eduardo Tartaglia
con Eduardo Tartaglia e Veronica Mazza
con
Giuseppe Gaudino, Giuseppe Miale Di Mauro, Helene Nardini
e con la partecipazione di Stefano Sarcinelli (Ciro Villano al Teatro Cilea a novembre 2014)
scene Luigi Ferrigno
costumi Annalisa Giacci
musiche Giovanni Maria Lori
produzione
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
anno di produzione 2012
riprese 2013, 2014, 2015
Ai miei figli Amalia e Marco. Questi bimbi sono i miei!
A Veronica mia moglie. Questi bimbi ha fatto lei!
E. T.
Questo bimbo a chi lo do? è una commedia moderna, che provoca risate trattando argomenti serissimi, scritta e diretta con l’ inconfondibile stile di Eduardo Tartaglia: semplice, genuino ed esilarante.
Si parla di utero in affitto, maternità surrogata acquistata a caro prezzo da una coppia di vip, al fine di salvare la carriera di lei all’interno dello show business destando nuovi interessi e pettegolezzi.
Per non pagare i “prezzi estetici” di una gravidanza sarà Margherita (Veronica Mazza), moglie di Tommaso (Eduardo Tartaglia), a portare in grembo un figlio che la commedia non svelerà mai di chi essere realmente. Tommaso e Margherita hanno bisogno di denaro, magari per poi crescersi un figlio davvero tutto loro, ed accettano dopo qualche indecisione.
Ma questa scelta scatenerà imprevedibili reazioni emotive e tumulti psicologici e sentimentali in tutte e due le coppie, scosse ad un certo punto da paure e incertezze.
La vicenda narrata pare fare il verso alla goffaggine di tanti personaggi delle cronache recenti, inadeguati sia dal punto di vista morale che materiale. Si ride della difficoltà e del disagio dinnanzi a un problema che occorre risolvere e dell’affanno che provoca questa inadeguatezza. Ma la coppia protagonista, vittima solo in apparenza di un’epoca becera, conserva quella base di valori che la condurrà a fare la scelta giusta al momento giusto.
Trama
Irena è la classica esponente di quella nuova categoria sociale di giovani donne che, sulla loro avvenenza, hanno addirittura costruito una nuova “professionalità”: fatta di ospitate televisive, di copertine di giornali, di presenze impalpabili (eppure imprescindibili…) in ogni talk show che, aldilà dei contenuti, ambisca ad un sicuro risultato in termini di ascolto.
In omaggio al più frusto degli stereotipi contemporanei, ella ha per marito Tommaso, ex calciatore di buon livello, che adesso però annaspa in una disastrosa carriera di allenatore. Improvvisamente anche la carriera di Irena entra in crisi: la spietata legge dello show business reclama volti nuovi, nuovi personaggi, nuove storie da offrire in pasto ad una platea sempre più incline a consumare tutto e subito. Come rimediare a questa pericolosissima deriva verso l’anonimato, verso quel letale cono d’ombra che sembra ormai inevitabile? Forse una speranza c’è: un figlio”! L’immagine sempre “vincente” della maternità, la tenerezza irresistibile di un simile evento, pare davvero l’ultima carta da giocarsi: il pubblico, si sa, adora le neo mamme…. Ma come conciliare poi, i rischi delle smagliature, dell’inevitabile soprappeso e di tutti gli altri prezzi “estetici” da pagare di una gestazione? Semplice: basta trovare “un utero in affitto”!….
E chi se non Margherita, così bisognosa di denaro e così ammaliata dal miraggio di potersi rendere utile ad un suo mito, potrebbe offrirsi per questa (in Italia vietatissima!…) esperienza di maternità surrogata? Tanto più che il di lei marito, Faustino, non dovrebbe con la sua incapacità di opporsi, rappresentare un ostacolo…
Ma quali reazioni emotive, poi, quali tumulti psicologici e soprattutto sentimentali la nuova situazione potrà mai sortire nell’animo di tutti i protagonisti della vicenda? Quali e quanti dubbi, ripensamenti, paure, incertezze, una circostanza così estrema saprà mai scatenare nel cuore dei quattro (!) sedicenti e anomali genitori?
Si è sempre figli di qualcuno, Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais